ANSA/Bocca “il turismo e’ disperato” appello a istituzioni Presidente Federalberghi, manca consapevolezza gravita’ crisi (di Cinzia Conti)
ANSA/Bocca "il turismo e' disperato" appello a istituzioni
Presidente Federalberghi, manca consapevolezza gravita' crisi
(di Cinzia Conti)
(ANSA) - ROMA, 15 DIC - "Interventi importanti per il turismo
non ci sono in questa legge di bilancio, non ci sono stati nei
Ristori e nemmeno ci saranno nel Recovery Fund su cui riponevamo
tante speranze. Si parla di 3,1 miliardi (cioe' l'1,6% dei 196
previsti dal piano) ma divisi tra turismo e cultura e orientati
piu' sulla cultura. Manca proprio una consapevolezza della
gravita' della crisi che sta colpendo un settore che . Aziende
che nel 2020 hanno cali di fatturato dell'80% non sono nella
condizione di reggere". Si sfoga cosi' parlando in un'intervista
con l'ANSA il presidente degli albergatori Bernabo' Bocca prima
del consiglio direttivo della Federalberghi, lanciando un
accorato e urgentissimo appello alle piu' alte istituzioni. "La
situazione si complica e soprattutto si allunga, con nuovi
lockdown in vista non solo da noi ma nei paesi circostanti e la
soluzione ce la portera' solo il vaccino" dice.
Tornando al Recovery Fund Bocca specifica: "Non solo le risorse
di cui si parla sono esigue, non solo si da' priorita' alla
cultura invece che al turismo e ci sentiamo preso in giro ma
infine sento parlare, alla fine di un anno come il 2020, di
borghi... Parlare di borghi oggi e' davvero anacronistico, e' come
aver tirato fuori oggi una scheda di due anni fa quando la
situazione del turismo era tutta straordinaria e soffrivamo per
l'overtourism nelle citta' d'arte e bisogna orientare un po' di
turisti verso i borghi. Oggi Roma, Firenze, Venezia e Milano
sono a gambe per aria, c'e' il "vuoto pneumatico". Sono citta'
importanti che vivono di turismo straniero e gli stranieri non
vengono ( e nemmeno gli italiani con le nuove restrizioni). Gli
americani hanno gia' detto che non torneranno fino alla 2022,
cominceranno con i vaccini e l'anno prossimo resteranno dalla
loro parte dell'Oceano. E le citta' d'arte senza gli americani
fanno poca strada, dovremo puntare per sopravvivere sul mercato
europeo e nazionale che non saranno mai abbastanza. E
soprattutto si parla della prossima fine primavera-estate. E
bisogna che le imprese ci arrivino".
Per questo Federalberghi si appella alle massime istituzioni del
Paese per una presa di consapevolezza delle dimensioni della
crisi del turismo: "Mettano in atto immediatamente gli
interventi che ci possano aiutare, non possiamo piu' aspettare e
e non sono piu' giustificabili incontri e tavoli in cui si parla
di tutto e di piu' e poi le nostre richieste, proposte e
suggerimenti rimangono totalmente inascoltati. Serve un tavolo
in cui le imprese dicano i provvedimenti che sono necessari e
poi il Governo decida ma sulla base di queste richieste: invece
siamo sempre a rincorrere, vengono decise cose che non ci
servono e non abbiamo chiesto e poi siamo a rincorrere e a
cercare di correggere con gli emendamenti su cui poi ci viene
detto che non ci sono piu' soldi. Lo abbiamo visto con il bonus
vacanze, con il decreto ristori con il tetto di 150 mila euro,
tutti provvedimenti che al nostro settore poco possono dare e
poco hanno dato".
Bocca torna invece su una richiesta determinante per il settore:
"Chiediamo da mesi che il bonus del 110% sia esteso alle imprese
ricettive, per far ripartire l'economia e l'occupazione negli
alberghi perche' altrimenti a marzo avremo centinaia di migliaia
di persone per la strada. se gli alberghi iniziano importanti
imprese di ristrutturazione questo significa muovere tutto un
indotto e dare posti di lavoro". Quanto alla situazione attuale
Bocca conclude amaro: "Quasi tutti hanno chiuso o stanno
chiudendo. Ci si puo' assembrare per le strade (quello e'
consentito) ma non si puo' andare in un albergo in un'altra
regione... Se bisogna chiudere chiudiamo ma facciamo come gli
altri Paesi che chiudono e danno i soldi. Invece la nostra
tattica e' chiudere e ai ristori pensiamo dopo...". (ANSA).
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Sono 121 i soci di Federalberghi Riccione che hanno risposto al sondaggio proposto dall'Osservatorio L. Montanari.
L'obiettivo era quello di sapere quanti alberghi apriranno le porte ai turisti per le festività natalizie.
Su 121 hanno risposto che apriranno l'albergo in 24, 10 sono ancora incerti, mentre 87 non apriranno. Si ricorda che in tal periodo, l'anno scorso vennero aperti 150 tra alberghi e RTA.
Dall'analisi delle stelle si nota che l'offerta sarà maggiore dei 4/5 stelle (13), a seguire i 3 stelle (10) e solo un 2 stelle.
Gli hotel aperti proporranno al 56% pensione completa, 40% mezza pensione e 4% B&B. La chiusura serale dei ristoranti costringe molti alla riapertura delle cucine.
La domanda conclusiva chiedeva il calo di fatturato della propria attività rispetto al 2019. Ad oggi la media dichiarata è del -45% di poco sotto a quella certificata dall'ISTAT, -52% del settore alberghiero nei primi 9 mesi del 2020.
'L'associazione e il suo osservatorio sono pronti anche in quest'occasione a fotografare e condividere valutazioni preziose per l'intera città e la ricerca ci restituisce tutto sommato di un risultato positivo per la città', afferma Claudio Montanari responsabile dell'Osservatorio Turistico, 'Considerando la difficoltà contingente del settore turismo che affronta oggi un momento drammatico, e comparato con altre città, Riccione dimostra di saper stare sul mercato nonostante l'incertezza e un quadro normativo sempre più sfavorevole, con un classe di imprenditori pronti a rischiare e a cogliere l'onda appena le condizioni lo consentiranno'
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